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L'edizione 1968 è, a giusto titolo, ricordata come la più avvincente della storia del Circuito del Mugello ed, in generale, delle corse auto-mobilistiche su strada. La gara aveva perso alla vigilia uno dei suoi più attesi protagonisti, Vic Elford, rimasto appiedato dopo aver distrutto in un incidente la sua Porsche 910. Carlo Chiti cercò inutilmente di ingaggiarlo nella squadra Autodelta anche per sottrarlo alla Porsche ed evitare di trovarsi di fronte una coppia Siffert-Elford. Alla fine Elford ricoprì solo il ruolo di starter e la corsa sembrava vedere nettamente favorite le Alfa Romeo 33 dell'Autodelta. Nel primo giro, disputato sotto il sole del mezzo-giorno di un caldissimo luglio, Jo Siffert superò undici concorrenti e prese la testa imponendo un ritmo eccezionale alla gara. Siffert alla fine avrebbe guidato per sei degli otto giri previsti risultando sempre il più veloce pilota in gara. Purtroppo per lui la pessima giornata del com-pagno Steinemann ed una buona dose di sfor-tuna gli costeranno una vittoria leggendaria..

Una fase accesa dello scontro fra Siffert e lo squadrone delle Alfa Romeo. Carlo Chiti, al-l'ultimo momento aveva rivoluzionato la com-posizione degli equipaggi che era risultata alla fine la seguente: #3 Lucien Bianchi - Vaccarel-la, #7 Facetti . Biscaldi, #15 Casoni-Dini e #22 "Nanni"-Giunti. Nella foto scatatta nei primi giri nel tratto in discesa prima di Santa Lucia si vede la Porsche 910 di Siffert inse-guire due Alfa 33 e precedere quella di "Nanni" -Giunti con al volante il campione pratese. .La corsa si deciderà al quinto giro quando Steinemann, sostituito Siffert, cederà nettamen-te terreno a Vaccarella che aveva rimpiazzato Lucien Bianchi e si ritireranno le Alfa Romeo di Giunti, che aveva rimpiazzato "Nanni", Pilette e la Porsche 910 ddi Nesti che era fra i più veloci in gara e stava recuperando posizioni.

La corsa del 1968 verrà anche ricordata per il duello sul filo dei secondi fra due grandi specialisti del "Mugello": Enrico Pinto (nella foto) con l'Alfa Romeo GTA 1300 junior con motore ad iniezione, e Carlo "Riccardone" Benelli con la classica GTA 1600 a carbu-ratori.. Idue si pazzeranno alla fine rispettiva-mente sesto e settimo assoluto vincendo le proprie classi, terminando a meno di un minuto l'uno dall'altro. Dopo un inizio favorevole a "Riccardone", la gara si decideva nell'ultimo giro quando il popolare pilota pratese era net-tamente più lento dello scatenato Pinto che gli strappava così la sesta posizione.

Una bella immagine dell'Alfa 33 vincente. Partita con al volante Lucien Bianchi, la #3 cercava di contenere il distacco dallo scatenato Siffert che, tuttavia, al quarto giro vantava un vantaggio di 4'18". Vaccarella, seppure debili-tato dagli antibiotici e nonostante il gran caldo riuscì a resistere a Siffert nel suo primo giro e poi approfittare con due ottimi passaggi delle incertezze e delle sfortune di Steinemann cui avrebbe recuperato ben 10' in due soli giri. Per le ultime due tornate Carlo Chiti decise di impiegare, come permesso dal regolamento, "Nanni", rimasto appiedato ai box dopo il ritiro di Giunti, invece di Lucien Bianchi.
Quando Siffert e "Nanni" ripartono dai box l'Alfa del pilota italiano ha un vantaggio che sfiora i cinque minuti e mezzo che può ammini-strare regalando all'Alfa Romeo la prima importante vittoria dopo il ritorno ufficiale alle corse.

Una bellissima inquadratura di Carlo Benelli detto "Riccardone" uno dei piloti fiorentini più popolari di sempre. Fratello minore di Roberto ("Robertino"), Carlo era un pilota spettacolare che regalava sempre qualche "numero" al pubblico del "Mugello" del quale era diventato un idolo. La sua GTA 1600 color blu scuro e oro con la targa FI373737 era una delle auto da corsa più popolari fra gli sportivi toscani e non solo. "Riccardone" sarà uno dei piloti più fedeli al Circuito del Mugello partecipando a tutte le edizioni degli anni '60 esclusa la prima.
Il suo miglior risultato assoluto lo colse proprio in questa edizione.