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Dopo oltre trent'anni il Circuito del Mugello per merito
di Borracci e Pampaloni torna ad essere disputato sul circuito "grande". |
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Il siciliano Angelo Gilibertio con la sua Abarth-Simca 1300 conquistò
un bel quarto posto assoluto e vinse la classe Gran Turismo fino a 1300
cc. La "1300" era nata nel 1962 a seguito dell'accordo commer-ciale
fra la Fiat e la casa francese. Costruita sul pianale della Simca 1000
ed equipaggia-ta da un motore progettato e costruito dall'Abarth e con
la carrozzeria simile a quella dalla "bialbero". Il motore quattro
cilindri in linea, alimentato da due carbura-tori doppio corpo Weber e
con doppio albero a camme in testa e doppia accensione erogava 127 CV
a 7200 giri/min. La "1300" si era da subito dimostrata vincente
quando, non ancora omologata, gareggiando nella categoria Sport conquistò
il primato in una cronoscalata nel sud della Francia, affidata a Jean
Guichet. |
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Un classico panorama del Mugello. La corsa si disputava su strade in massima parte immerse nella verde campagna e non dotate di guard-rail o altri mezzi atti a ridurre il rischio di uscite di stada. |
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La GTO '62 di Egidio Nicolosi terminerà la gara ma fuori tempo massimo. Le poderose Ferrari dominatrici nel Mondiale Marche Gran Turismo si dimostrarono vulnerabili sul tortuoso circuito toscano ed alla fine delle cinque iscritte solo quella del napoletano Corrado Ferlaino (futuro presidente del Napoli Calcio ai tempi di Maradona), una GTO '64, concluse la corsa classificandosi al terzo posto. |
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L'Abarth 747 di Ilfo Minzoni sfreccia davanti al tabellone segnagiri,
sul traguardo de bivio di Novoli. Sulla sinistra si riconosce l'inconfondibile
sagoma di Amos Pampaloni, Direttore di Corsa. |