Un'immagine di Clemente Biondetti, classificatosi 7°
assoluto e 4° nella classe 2000cc, con la sua Bugatti 35. |
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Un'istantanea dal grande fascino. Ritrae Enzo Ferrari con la sua Alfa Romeo al passaggio dal Sasso di Castro. Ferrari, ormai prossimo ad abbandonare le competizioni come pilota per diventare Direttore Sportivo dell'Alfa Romeo, terminerà ottavo, precedendo Tazio Nuvolari ed in un certo senso completando la débacle della Casa automobilistica milanese che, grande favorita della vigilia, si trovò a raccogliere solo piazzamenti di rincalzo oltre al terzo posto di Enrico Benini.
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Il grande sconfitto dell'edizione 1929: Giuseppe Campari. |
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Gastone Brilli Peri al volante della Talbot 700, ai box di San piero
a Sieve. Brilli Peri dominò l'ultima edizione anteguerra, stabilendo
il record della corsa e superando il muro dei 71 Km/h di media. |
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L'onore dell'Alfa Romeo è salvato dal terzo posto del fiorentino Enrico Benini, ottimo pilota sebbene potesse essere considerato un gentleman invece di un professionista, soprattutto per la partecipazione tutt'altro che assidua alle competizioni, non certo per le qualità. Benini, appartenente alla famiglia dei proprietari della "Fonderia del Pignone", avrebbe forse preferito il fascino delle corse alla carriera di capitano d'industria ed i risultati ottenuti non gli avevano dato torto: 5° assoluto al Mugello l'anno prima, 9° assoluto alla Coppa Ciano poco dopo. Purtroppo avrebbe pagato con la vita la sua passione per la velocità l'anno successivo, vittima di un incidente alla Mille Miglia, nei pressi di Siena. |