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Il successo della prima edizione è la migliore garanzia per la replica che però, chissà per quale motivo, non si disputa più nel giorno del Santo Patrono, bensì il 4 giugno.
Oltre alla data cambia anche la formula: due classi di moto "leggere", 75 e 125 cc e una di "ruote basse". Le 75 cc partono assieme agli scooter, ma la loro gara, vinta dalla Guzzi di Rinaldi davanti al solito Maoggi con una Moto Alpino, è sulla distanza di venti soli giri, contro i trenta degli scooter.
E' ancora questa la gara più attesa e incerta nella quale, alla fine, la Vespa si prende la rivincita sulla Lambretta.
Vince Enzo Vivarelli dopo un duello serratissimo con la Lambretta di Giovanni Favillini: una corsa appassionante, incertissima, nella quale i sorpassi non si contano.
Nel finale la Lambretta di Favillini cede il passo e Vivarelli può allungare ed andare a vincere con quasi un minuto di vantaggio, ma il ritmo è stato così alto che il terzo classificato, l'esperto Renato Ovipari con un'altra Vespa, risulta staccato di tre giri.
Nella gara delle 125 cc un'altra battaglia durissima entusiasma il pubblico che si affolla su tutto il percorso e si esalta per gli equilibrismi dei centauri.
All'inizio la corsa sembra un affare privato fra le due MV di Benito Giannotti, pilota viareggino dalla meritata fama di combattente, e del fiorentino Del Carlo, famoso per il suo stile di guida tanto elegante da sfiorare la perfezione.
Il duello è appassionante e nel tratto che attraversa il paese vecchio gli spettatori, sui marciapiedi o affacciati alle finestre trattengono il fiato ad ogni sbandata recuperata miracolosamente a pochi centimetri dagli spigoli di pietra.
Giannotti tenta di scrollarsi di dosso l'avversario battendo più volte il record sul giro, ma Del Carlo, pulitissimo, riesce a controllare l'avversario poi, quando la moto del pilota viareggino cede, forse per le sollecitazioni cui è stata sottoposta, prende il comando e sembra in grado di conquistare la vittoria.
A un decina di giri dalla fine, però, Del Carlo non transita sul traguardo. Gli organizzatori ed il pubblico trattengono il fiato, ma fortunatamente si tratta solo di una "panne" meccanica che lo ha appiedato lungo il percorso.
A quel punto le nuovissime Moto Morini quattro tempi del pistoiese Imolo Ferretti e del fiorentino Primo Zanzani, fino ad allora rimaste alla finestra non hanno problemi a trionfare davanti al resto dello schieramento imponente della marca di Cascina Costa, costretta però ad accontentarsi del terzo posto di Giovanni Grasso, unico avversario a pieni giri.

1949
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Epilogo