1966 -1967 - Articolo A.Moni

Fra le molte idee proposte da organizzatori vulcanici ed instancabili come l'Ing. Pasquale Borracci e il Dottor Amos Pampaloni, una fu particolarmente "esagerata", per non dire "folle": organizzare una gara di Formula 3 sul circuito stradale del Mugello.
Il tracciato mugellano era quanto di meno adatto si potesse immaginare per delle mono-posto ideate per gareggiare in autodromo e comunque su un fondo stradale il più possibile regolare per non compromettere l'integrità delle sospensioni e della trasmissione.
I 66 Km del Mugello erano tutt'altro che levigati e provocarono un'autentica ecatombe di monoposto già nel corso delle prove al termine delle quali il percorso era disseminato di Formula 3 fuori combattimento. Fra le vittime illustri anche Ernesto "Tino" Brambilla, che non prenderà il via.
Come se non bastasse a complicare le cose ci si mise anche la pioggia che ricopri di fanghiglia insidiosa le curve della parte alta del tracciato.

Fra le vittime del tracciato la leggerissima Lotus dell'olandese Adriaan Slotemaker costretto al ritiro per il cedimento della trasmissione. La Lotus Ford Formula 3 era una monoposto che esasperava le caratteristiche tipiche della Formula 3 con una monoscocca molto rigida e una carrozzeria particolarmente filante.

La Tecno di Carlo Facetti debuttò al Mugello. Si trattava di una monoposto quanto mai avveniristica con il pilota in posizione avanzata e un disegno delle sospensioni decisamente innovativo. La foto la ritrae in un punto particolarmente impegnativo del tracciato reso viscido dalla pioggia.
Facetti si comportò benissimo e sarebbe stato in lotta per il primato senza la rottura della sospensione posteriore destra che lo costrinse a rallentare il ritmo ed accontentarsi di un comunque ottimo quarto posto.

Vincitore della gara risultò Jonathan Williams pilota inglese, all'epoca autentico specialista della categoria che in quella stagione, con la De Sanctis, avrebbe addirittura vinto dieci corse.
Williams nella foto è impegnato nel tratto del percorso in salita verso il Passo del Giogo. Dopo un primo giro nel quale era secondo dietro al connazionale Boley Pittard, nella seconda tornata Jonathan Williams fece segnare il giro più veloce e recuperò lo svantaggio andando a vincere con un netto vantaggio, oltre 14".

Jonathan Williams

Anche Boley Pittard fu autore di una bellissima prova sui saliscendi tortuosi del Mugello conquistando il secondo posto davanti a Antonio Maglione.. Velocissimo nel primo giro concluso nettamentre al comando pagò caro un testacoda sull'asfalto bagnato nella discesa del Giogo che gli sarebbe costato il primato.
Pittard, tragicamente scomparso l'anno successivo a Monza al via del Gran Premio dell'Autodromo, in quegli anni fu al centro di un "caso" clamoroso nel quale lo sport del volante entrava fino ad un certo punto ma che lo portò all'onore delle cronache anche se in modo imbarazzante..
Boley fu infatti sospettato di essere stato il "pilota" della "Grande Rapina al treno", subito definito dalla stampa europea "il furto del secolo".