UN OMAGGIO ALLA TARGA ---- TARGA GALLERY

Il Circuito del Mugello ha sempre avuto un legame a doppio filo con un'altra grande corsa, forse la più prestigiosa di tutte: la Targa Florio.
Le due corse automobilistiche sono nate a poca distanza l'una dall'altra, su tracciati che si sviluppavano in zone collinari e montuose, con andamenti tortuosi capaci di mettere a dura prova la resistenza dei mezzi meccanici e dei piloti, ma hanno avuto vicende e sviluppi del tutto diversi nel tempo.
La Targa, sostenuta dall'entusiasmo, dalla passione e dall'energia incomparabili di un personaggio fra i più importanti della storia dell'automobilismo internazionale: Vincenzo Florio si è da subito e stabilmente ritagliata un posto inamovibile nel calendario delle corse automobilistiche, il Circuito del Mugello invece si trovò subito a fare i conti con la concorrenza di gare che si svolgevano in altre zone della Toscana o che la attraversavano e che godevano di appoggi politici molto influenti e risorse economiche molto maggiori, come il Circuito del Montenero, a Livorno, e la Mille Miglia.
Dal 1920 al 1929 il Mugello vennero disputate otto edizioni del Circuito del Mugello (più una nona disputata a Firenze sul Circuito del Parco delle Cascine) e dieci edizioni della Targa Florio. Analizzando nella tabella qua sotto i risultati di quelle edizioni si nota un elemento che rafforza questo gemellaggio di fatto fra Mugello e Madonie: l'unico pilota che in quegli anni vinse le due corse fu Emilio Materassi, campione nato a Borgo San Lorenzo e un altro toscano, Giulio Masetti ("il leone delle Madonie") fu fra i più ammirati protagonisti della Targa Florio.

Anno
Mugello
Targa Florio
1920 Campari - Alfa Romeo Meregalli - Nazzaro GP
1921 Campari - Alfa Romeo Masetti - Fiat 451
1922 Maserati - Diatto Isotta Fraschini Masetti - Mercedes GP 1914
1923 Brilli Peri - Steyr Sivocci - Alfa Romeo
1924 Morandi - OM 665 Werner - Mercedes 2000
1925 Materassi - Itala Special Costantini - Bugatti 35
1926 Materassi - Itala Special
(disputato alle Cascine)
Costantini - Bugatti 35 T
1927 N.D. Materassi - Bugatti 35 C
1928 Materassi - Talbot 700 Divo - Bugatti 35 B
1929 Brilli Peri - Talbot 700 Divo - Bugatti 35 C

In un recente incontro nel quale si rievocava il Circuito del Mugello, Mauro Nesti, pluricampione Europeo ed Italiano della Montagna, spiegava ad un pubblico di appassionati:
"La Targa Florio ed il Mugello erano le corse più belle, per me nemmeno paragonabili con le altre per il fascino della strada, per il pesaggio. Chi non ha corso al Mugello e alla Targa ha perso il meglio dell'automobilismo."

Anno
Mugello
Targa Florio
1955 Maglioli - Ferrari 750 Monza Moss/Collins - Mercedes 300SLR
1964 Bulgari - Porsche 904 Pucci/Davis - Porsche 904
1965 Nicodemi/Casoni - Ferrari 250 LM Vaccarella/Bandini - Ferrari 275 P2
1966 Koch/Neerpasch - Porsche 906 Mairesse/H.Muller - Porsche 906
1967 Mitter/Schutz - Porsche 910 2,2 Hawkins/Stommelen - Porsche 910 2,2
1968 L.Bianchi/"Nanni"/Vaccarella - Alfa Romeo T33/2 Elford/Maglioli - Porsche 907
1969 Merzario - Abarth 2000 SP Mitter/Schutz - Porsche 908/2
1970 Merzario - Abarth 2000 SP Siffert/Redman - Porsche 908/3

Altri piloti hanno vinto entrambe le corse: Maglioli, Mitter, Schutz, Vaccarella e Merzario, ma nessuno ci è mai riuscito nello stesso anno e, a confermare come le corse si assomigliassero molto, per due volte negli anni '60 lo stesso modello di auto conquistò nello stesso anno sia la "Targa Florio" che il "Circuito del Mugello": l'agile Porsche 904 nel 1964 e la velocissima Porsche 910 2,2, 8 cilindri, nel 1967.
Le (molte) analogie non finiscono qui, anche il tramonto, inevitabile, delle due grandi corse si assomiglia molto, nelle cause oggettive e negli episodi che lo determinarono. Entrambe furono vittime della conclusione di un'epoca, quella delle grandi corse su strada, rese ormai fuori dal tempo e dalla logica per l'eumento di velocità dei mezzi che ponevano problemi sempre maggiori di sicurezza per i piloti e ancora di più per gli spettatori. La Mille Miglia e la Carrera Panamericana, furono le prime ad essere sospese già poco dopo la metà degli anni '50 e la stessa sorte era toccata poco dopo al Giro della Sicilia e alla Coppa Acerbo. Erano sopravvissute solo loro : la Targa Florio e il Circuito del Mugello, molto per la caparbietà degli organizzatori ed un po' anche perchè erano "le corse più lente del mondo" in cui non si erano verificati mai incidenti gravi con il coinvolgimento del pubblico e si era lamentato un numero di vittime tutto sommato inferiore alla media allora abituale negli autodromi della Formula 1..
Nonostante ciò la politica della Federazione Internazionale era sempre più quella di confinare le corse automobilistiche in impianti permanenti e questa evoluzione, alla fine degli anni sessanta era ormai irreversibile. Il Mugello si arrese prima, quando al Dottor Amos Pampaloni e all'Ing. Pasquale Borracci venne presentata, come "conditio sine qua non" per l'autorizzazione allo svolgimento della gara, la richiesta di recintare gli oltre sessanta chilometri del tracciato con una barriera atta a tenere lontano il pubblico dal bordo della strada. Una cosa del genere era semplicemente impossibile da realizzare e il Mugello stradale uscì dal calendario, per non rientrarvi più, nel luglio 1970
La "Targa Florio" resistette ancora qualche anno come prova del Mondiale Marche poi uscì dal calendario internazionale ed il primo grave incidente in cui alcuni spettatori persero la vita ne segnò definitivamente la fine.
Era il 1977 ed un'epoca si chiudeva per sempre.

Con due storie che, sebbene di durata e prestigio diverse, hanno tanti punti in comune è naturale che ci sentiamo onorati dalla proposta di gemellare "il Paese delle corse" con gli "Amici della Targa Florio" che accettiamo con grande piacere e con lo scopo di condividere la nostra passione che è sempre la stessa a Cerda o Firenzuola, sul Giogo o a Collesano.